Il mio nome è Carolina Bazzi, sono una psicologa, mi sono laureata in Psicologia clinica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e mi sono specializzata in psicoterapia nella scuola ad orientamento sistemico famigliare Mara Selvini Palazzoli.
Da anni coltivo due passioni che muovono la mia vita e danno un senso denso di passione e movimento alle mie giornate: la psicologia umana e la psicologia animale.
Fin dalla nascita ho provato grande interesse verso gli animali. Il loro mondo, caratterizzato da una comunicazione che va al di la del canale verbale, mi ha da sempre affascinata.
Ho iniziato a studiare la psicologia animale, domandandomi fino a che punto si può parlare di uno stato di coscienza nelle specie non umana ed indagando l’area emozionale e comunicazionale delle diverse specie animali.
Prendendo spunto da un famoso etologo di nome Konrad Lorenz ho iniziato lentamente a circondarmi di diverse specie di animali, ciascuna delle quali ha saputo arricchire la mia persona e darmi preziosi insegnamenti.
Così come Konrad Lorenz racconta in una delle sue opere più preziose, la mia casa è diventata ben presto un osservatorio naturale del comportamento animale. Il mio giardino si è lentamente popolato di oche, anatre, galline, galli, asini,cani, cavalli. Io credo che gli animali debbano essere allevati nel profondo rispetto della loro natura e nella consapevolezza della loro essenza. Ciò detto credo che sia parallelamente importante mantenere la consapevolezza circa la differenza che intercorre tra noi e i nostri amici animali, differenza che si concretizza su un duplice canale, sia di tipo quantitativo che qualitativo ed evitare di conseguenza quelle forme di antropomorfizzazione che sono tanto nocive alle specie animali.
Credo, così come sosteneva Boris Levinson, che gli animali, soprattutto i cani, gli asini e i cavalli, possano essere definiti dei facilitatori sociali. Queste specie sono caratterizzate da un’attitudine innata alla relazione ed è per questo motivo che divengono una preziosa risorsa in ambito psicologico.
Tra gli animali, spicca in questo senso l’asino. Si tratta di un animale caratterizzato da una profonda intelligenza. Fin dalle origini gli asini sono stati abituati ad interagire con i pastori e hanno ereditato un profondo rispetto nei confronti del loro “padrone” ed una sottile capacità di riconoscere i segnali inviategli dal loro capo branco.
Partendo dalla mia esperienza con questi animali ho impostato una metodologia di lavoro che utilizza l’asino come strumento riabilitativo nel campo della disabilità psicofisica (onoterapia, ippoterapia).
Queste attività inoltre vengono realizzate in un contesto demedicalizzato e ricco di stimolazioni naturalistiche che hanno il vantaggio di motivare fortemente il soggetto.